martedì 26 novembre 2013

Dal dire al fare: camminare, camminare, camminare....(obesità, diabete mellito e poi ipertensione arteriosa, cardiopatia....). E' ora di trasformare la moda di qualche settimana all'anno in un abitudine quotidiana. Buona passeggiata a tutti.

In questi giorni si torna a parlare giustamente di obesità, diabete e della loro pericolosa associazione.
I dati dovrebbero spaventare di più di quanto in realtà non avvenga; si parla tanto e nello stesso tempo ancora poco di questo problema che sarà sempre più evidente nei prossimi anni.
In questo post tuttavia vorremmo stavolta dare un taglio motivazionale, tangente, cercando di ricordare e ricordarci che a volte le buone intenzioni si fermano troppo presto e che si deve agire in maniera più concreta. Spesso in questi nostri anni si è discusso molto anche con i medici e poi è iniziato un percorso di salute che tuttavia si è arenato abbastanza presto, dopo qualche mese, o anche meno.
In realtà,  siamo consapevoli che piccoli cambiamenti portano grandi benefici quando associati alla costanza nel tempo; se la famosa "camminata consigliata dal dottore" diventa un'abitudine consolidata nel tempo che non teme le intemperie del meteo (magari con l'aiuto di qualche supporto tecnico), che non teme inoltre i sorrisetti beffardi del passante curioso (geloso?) di turno e che infine si "sposa", per amore, con una vera alimentazione mediterranea ( VERA!!!), allora il cambiamento di paradigma potrà davvero essere reale, totale e portare quel beneficio atteso in termini di salute e di vita vissuta davvero con pienezza.
Per fare di tutto questo "parlato, già detto" un cambiamento reale, il lavoro da svolgere è di percorrere tanti passi lungo le strade vere, i sentieri reali ed ancora di più di percorrere gli stessi passi nel nostro mondo interiore per raggiungere un vero cambiamento che trasformi la nostra abitudine e coinvolga nel profondo la nostra personalità, il nostro modo di intendere la vita e la nostra stessa visione di noi stessi.
Possiamo forse apportare pochi cambiamenti nel mondo che ci circonda, ma quando ci rendiamo conto che possiamo cambiare noi stessi in meglio e che questo può portare grandi benefici a tutto il nostro universo circostante allora riceviamo in dono una carica energetica diversa; quella "camminata" assume un significato nuovo: ne riusciamo a vedere il senso, perchè ora ci è chiarita la meta e non potrà più essere nessuno dall'esterno a mostrarcela meglio di quanto non possiamo vederla noi, che abbiamo da sempre sottovalutato la prospettiva migliore di tutte: la nostra. 
Forse dal momento che qualcuno avrà finito di leggere questo post non avrà ricevuto un'informazione in più su danni del diabete e sul pericolo moltiplicato della sua associazione con l'obesità ma speriamo che abbia trovato un tesoro diverso, una risorsa energetica interiore per cambiare definitivamente alcune abitudini e con questo ricevere in cambio un dono: un destino diverso.

   

venerdì 11 ottobre 2013

Quando misurare la pressione arteriosa? (tratto da Blogeriatria)

Molti chiedono a questo blog quale sia l'orario migliore per misurare la pressione arteriosa.
Intanto bisogna distinguere tra paziente autosufficiente e non autosufficiente (in Geriatria l'età e le coondizioni cliniche possono consentire un range diverso di variazioni pressorie consentite attualmente).

Poi è certamente necessario dire che la misurazione della pressione arteriosa è opportuno venga eseguita in un momento di tranquillità e dopo essere stati seduti per qualche decina di minuti.

Ma e' soprattutto importante misurare la pressione sanguigna un...............(continua al link) 



giovedì 3 ottobre 2013

Con un pò d'impegno aiuti il tuo cuore e proteggi il tuo cervello. Facciamo due passi?

L'esercizio fisico si conferma ancora una volta un ottima strategia di prevenzione contro le problematiche cardio-cerebro-vascolari.


Dunque ancora una volta  si conferma e si riafferma come il  fare due passi ( in realtà è meglio camminare circa 30 minuti al giorno!!!) e seguire una dieta mediterranea vera e sopratutto piuttosto povera (...pensate alla dieta mediterranea di circa 40-50 anni fa per intenderci e non confondetela con le molte aggiunte della modernità) aiuta il nostro cuore e protegge il cervello.
Pensate inoltre ai benefici sulla prevenzione di malattie come il Diabete!!!

Camminare a piedi dunque con passo svelto e mangiare frutta e verdura per prevenire anche i danni dell'invecchiamento.

Ancora una volta siamo qui nel Blog delLO STUDIO MEDICO per ribadire come l'esercizio fisico sia fondamentale per la salute.
Ma ....pensiamo a quanti millenni l'uomo nella sua evoluzione è stato costretto ed educato al movimento e pensiamo ora alla vita moderna.
Da qui forse potremmo partire anche per una riflessione sul ruolo e sul significato delle "Macchine" meccaniche ed elettroniche sulla nostra vita e chissà potremmo anche accendere un riflettore sulla necessità oggi della riduzione dell'orario di lavoro settimanale a favore di politiche e sulla integrazione di attività sportive e ricreative.....chissà potremmo magari riuscire a creare un mondo migliore....e a favorire un economia sana.

Torniamo alla salute del nostro sistema cardiovascolare:

Non dimenticate mai di mangiare con poco sale 

Anche se avete tante volte sentito questo consiglio evitate comunque cibi salati ed eccessi specie fuori casa, ricordandovi di:
fermarvi davanti alla tentazione
 per proteggere la pressione ..


Ricordate infine anche in questi tempi difficili che lasciarsi prendere dall'ansia e dall'eccessiva preoccupazione può provocare anche danni al vostro organismo e pertanto affrontate ogni giorno con amore, favorite la giustizia, siate sereni e lavorate per il bene e per creare un mondo migliore ma cercate di farlo nel rispetto di voi stessi senza cadere nella trappola dello stress che vi succhia energie vitali.
Anche in questo momento di difficoltà mantenere l'equilibrio e essere positivi verso la vita aiuta a stare meglio. 

lunedì 23 settembre 2013

Perdere peso: il cuore, la pressione arteriosa, il diabete, insomma la nostra salute ci guadagna.

Perdere peso: il cuore, la pressione arteriosa, il diabete, insomma la nostra salute ci guadagna ed il nostro umore migliora. Staremo meglio con noi stessi e con gli altri.

Non lasciatevi abbattere!!! Perdere peso e mantenere il peso forma è una guerra che si può vincere.

 Dai Parliamone ancora: perdere peso e mantenere il peso forma

Si Può Fare.

Perchè perdere peso?
Perdere il 10% del proprio eccesso ponderale significa ridurre il rischio di ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, ipertensione arteriosa, con tutti i danni che conseguono da alterazioni eccessive dei valori della colesterolemia nel sangue e della pressione arteriosa elevata.
Perdere peso significa dunque controllare meglio i valori dello zucchero nel sangue e prevenire il diabete mellito ed i suoi danni futuri che non sono pochi nè trascurabili.

Ricordiamoci che il nostro peso è il risultato di un equilibrio tra calorie consumate e calorie introdotte.

I nostri obbiettivi deevono dunque essere quelli di raggiungere i fabbisogni nutrizionali individuali rispettando le abitudini ma correggendo gli errori.

 La dieta non deve essere presa in considerazione solo da chi ha problemi di sovrappeso ma da chiunque voglia mantenersi in buona salute.
 E' importante che in questo cammino si sia affiancati dal vostro Medico di Fiducia o dal vostro Specialista di riferimento poichè si potrebbero verificare delle carenze nutrizionali che vanno monitorate con visita ed opportuni esami, nonchè con un medico che vi segue potrete usufruire dei consigli dietetici adeguati.

Ridurre la circonferenza alimentare, camminare senza fatica, salire le scale senza sforzi; Tornare a vivere si può.
Migliorare lo stato di salute con pochi accorgimenti e con una dieta corretta ed equilibrata è facile e gradevole e non comporta sacrifici eccessivi e si starà sicuramente, certamente meglio. 


Cominciare subito.

e ricordarsi di:
 Camminare almeno 30 minuti al giorno

mercoledì 4 settembre 2013

Conoscere meglio i fattori che possono aumentare il rischio di far soffrire il cuore può aiutarci a vivere meglio.

Molte persone sono generalmente particolarmente preoccupate del proprio cuore; vale sempre ed ancora la pena ricordare anche alle porte quasi dell'anno 2014, l'importanza dei fattori di rischio cardiovascolari e di come ridurre la probabilità di peggiorare le condizioni del nostro cuore, specie quando gli anni si ammucchiano.

I fattori di rischio sono dunque tutte quelle caratteristiche che aumentano la probabilità di insorgenza della malattia cardiaca. Oggi sappiamo che non necessariamente il destino è scritto e che è stata dimostrata la reversibilità del rischio, pertanto la malattia cardiovascolare è in qualche misura prevenibile.

E' possibile......





questo post è tratto da 



venerdì 23 agosto 2013

Blogeriatria raddoppia e presenta:

Da oggi il Blog Blogeriatria che da più di tre anni si occupa di problematiche legate al mondo degli anziani ed alle loro esigenze raddoppia con una nuova proposta per venire sempre meglio incontro alle esigenze di quanti vogliono assistere con cognizione ed informazione e per favorire un miglior dialogo tra tutti gli attori come il paziente anziano, il medico, i familiari.

martedì 6 agosto 2013

Ipertensione arteriosa e sale. Vecchi consigli ma nuove evidenze....

Da sempre è nota la relazione fra sale da cucina ed ipertensione arteriosa e se ne consiglia da sempre uso moderato e modesto.
Recentemente si è riaccesa l'attenzione su questo importante composto grazie a nuovi studi.
Da quanto è emerso dalle ultime revisioni resta però di fondo e primario il consiglio di fare un uso moderata del sale in cucina.
Attenzione inoltre che molti più cibi di quelli che spesso consideriamo possono contenere sale per cui è meglio non aggiungerne durante la preparazione dei cibi perchè già in buona parte le quantità di cui abbiamo bisogno sono contenute già negli alimenti stessi.

Buoni consigli:
Ricordiamo dunque sempre di limitare il consumo del sale: 
ridurre il consumo quotidiano di sale di circa 5 grammi al giorno può abbassare la pressione di circa 5 mmHg. 

venerdì 2 agosto 2013

Ipertensione arteriosa. Cosa c'è di nuovo oggi?

Tutti già sappiamo quanto siano importanti oggi un corretto stile di vita, la giusta alimentazione e correggere i fattori rischio.
le nuove linee guida Europee  raccomandano innanzitutto che la cosa principale è di ottenere una riduzione della pressione arteriosa sistolica sotto i 140 mmHg e della pressione diastolica sotto i 90 mmHg in tutti i pazienti ipertesi, anche nei soggetti che possono essere definiti ad alto rischio.
Nei pazienti ad alto rischio infatti, una riduzione più marcata (sotto i 130 mmHg) sembra che possa comportare un aumento di eventi cardiaci.
Per quanto riguarda la terapia poi resta naturalmente sempre il consiglio principale di questo blog che è quello di recarsi dal proprio Medico di Medicina Generale e/o dallo Specialista di fiducia per una visita completa e per concordare e programmare eventuali approfondimenti diagnostici oltre che le adeguate correzioni dello stile di vita (eliminare il fumo di sigaretta e praticare esercizio fisico quotidiano, ad esempio). Per il resto in  buona sostanza anche in queste linee guida viene promosso un trattamento farmacologico su misura senza indicare una gerarchia d’uso per classi farmacologiche. Naturalmente ogni farmaco ha le sue peculiarità e meglio si adatta ad alcune situazioni piuttosto che altre......


Link per leggere le nuove linee guida

mercoledì 24 luglio 2013

Infarto, ancora molto pericoloso sottovalutare la prevenzione.

Secondo quando emerge dagli ultimi dati aggiornati l'infarto resta un killer molto pericoloso.
Dunque questo blog ancora una volta ribadisce a tutti i suoi lettori l''importanza della prevenzione, dello stile di vita corretto, dell'alimentazione giusta, corretta, adeguata.
Importante sottolineare ancora come un consulto con il proprio medico di fiducia o lo specialista di riferimento possa aiutare a gestire correttamente la pressione arteriosa ed eventualmente la terapia, così come il colesterolo ed eventualemnte la terapia etc.

Se avete voglia di approfondire su queste tematiche potete leggere inoltre i seguenti post



domenica 30 giugno 2013

Troponina: saper leggere i valori per capire davvero...

Spesso capita di sentir parlare di Troponina ma poi non si capisce come devono essere letti i risultati.
Diciamo subito che il valore plasmatico della troponina cardiaca nei soggetti normali senza problemi in atto è pressoché uguale a zero.
Invece in caso di infarto miocardico, la Troponina T inizia ad aumentare nel siero dopo poche ore e raggiunge i valori più alti verso la diciottesima ora dall'insorgenza del dolore per poi rimanere elevata fino a circa dieci, quindici giorni dopo l'evento.
Dunque se c'è un dolore cardiaco il dosaggio della troponina cardiaca nel siero (troponina T o I a seconda dei laboratori), aiuta a stabilire la presenza o l'assenza di un danno cardiaco. Ad ogni modo l'interpretazione dei valori dei markers di ischemia miocardica (mioglobina, CK-MB e troponine cardiache) deve essere condotta valutando attentamente e globalmente l'intero contesto anamnestico-clinico e strumentale e ricordando al contempo sempre che esistono altre situazioni che possono provocare un innalzamento dei valori della troponina; perciò è sempre assolutamente necessario sentire il  parere dello Specialista e del proprio Medico di fiducia.


Ti potrebbe forse interessare anche COS'E' L'INFARTO? http://lostudiomedico.blogspot.it/2013/04/cose-linfarto-qualche-nozione-in-piu.html


lunedì 13 maggio 2013

Troponina: alcune volte i valori sono elevati ma l'innalzamento può essere associato ad altre problematiche


La troponina che è un fondamentale strumento è un ottimo marker di danno cardiaco (leggi post al link allegato).
Essa può però essere trovato elevato in alcune situazioni che non sono indice specifico di danno ischemico cardiaco;
ecco dunque a titolo divulgativo e per esemplificare un attimo la problematica un elenco, seppure abbastanza lungo, inevitabilmente incompleto, delle possibile situazioni in cui può esserci un'innalzamento dei valori della troponina non correlabile direttamente al danno ischemico cardiaco:

Ictus ed emorragia subaracmoidea.
Insufficienza renale cronica.

Poi,
Shock cardiogeno.
Embolia polmonare.
Scompenso cardiaco (acuto e cronico).
Miocardite.
Ipertensione arteriosa, ipertrofia ventricolare sinistra.
Tachicardia.
Pericardite.
Ipotensione ( specie quando associato ad aritmie cardiache).

Poi ancora situazioni come:
traumi da contusione.
Ablazione cardiaca e cardioversione
Pacmaker AICD,
chirurgia cardiaca ed angioplastica coronarica.

Inoltre valori mossi, alterati, si possono rilevare nelle:

  • Sepsi e shock settico.
  • Nell'esercizio fisico molto intenso, nelle malattie infiammatorie e nelle patologie infiltrative: -amiloidosi, -sclerodermia, nel rigetto.

E' importante sapere che esiste anche una tossicità da chemioterapici ed un innalzamento della troponina correlabile a questa situazione.

Altre situazioni da tenere in considerazione sono:
la distrofia muscolare, l'ipotiroidismo, il sanguinamento gastro-intestinale, la cirrosi epatica, l'anemia.

Vi sono altre condizioni associate a falsa positività e falsa negatività della troponina come:
la presenza del attore reumatoide, l'emolisi e non solo queste ....

Dunque attenzione!
La troponina è un marker insostituibile per il Medico, ma bisogna saper leggere la situazione...

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Questo blog è a carattere divulgativo e non sostituisce in alcun modo la visita Medica ed il parere del Medico di Medicina Generale o dello Specialista di Fiducia.

mercoledì 24 aprile 2013

C'è dolore toracico e dolore toracico? Esistono delle differenze di genere?


Nelle donne il dolore toracico può presentarsi in maniera diversa rispetto agli uomini e questo non è sempre ben chiaro e noto.
Sintomi come stanchezza, mancanza di fiato, respiro corto, dolore addominale, nausea, sudori freddi, dolore in sede non classica come spalle, addome e collo che nell'uomo sono poco sospetti di problematiche cardiache importanti, nella donna possono essere sintomi da approfondire con maggiore attenzione. Negli ultimi anni sta emergendo una maggiore sensibilità e consapevolezza nel riconoscere le differenze di genere che sono legate a differenze ormonali e di tempi di vita vissuti in modo diverso.
Esistono delle differenze biologiche e sociali che finalmente vengono considerate e viste come un evoluzione scientifica positiva per migliorare l'approccio complessivo alla singola persona malata. La conoscenza delle differenze di genere in sostanza favorisce e sempre più vuole andare nella direzione di una maggiore appropriatezza della terapia ed una maggiore tutela della salute per entrambi i generi nel rispetto dell'individuo.


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giovedì 11 aprile 2013

Cos'è l'infarto? qualche nozione in più. (l'importanza della tempestività e della diagnosi precoce)


Oggi per infarto miocardico si intende una sindrome coronarica “acuta”, dovuta all'ostruzione di un'arteria delle coronarie, appunto.
Le coronarie sono i vasi sanguigni che riforniscono di sangue il cuore stesso
Attualmente si differenzia la sindrome coronarica acuta a seconda della presentazione all'elettorcardiogramma se in questo si registra un sopralivellamento del tratto ST  o se si è di fronte ad una situazione senza sopralivellamento del tratto ST.
Ma non è il caso di soffermarci su argomenti specifici.
La diagnosi richiede necessariamente una valutazione laboratoristica dell'IMA che viene definita dall'aumento di alcune sostanze nel sangue chiamate comunemente enzimi, di cui sicuramente il più sentito comunemente è la troponina I.

L'infarto del miocardio viene associato comunemente alla formazione nel tempo della placca ateroscerotica, ma esistono anche altre situazioni dove la placca non è evidente o non è la causa scatenante del problema.
In un altro post Dottore Virtuale proverà a darvi qualche ulteriore ragguaglio su cos'è e come si forma la placca aterosclerotica.
E' importante sapere invece che i fattori di rischio comunemente noti per l'infarto del miocardio sono l''età, la familiarità, il sesso maschile (almeno fino ai 60 anni poi le cose cambiano anche per le donne), il colesterolo alto ed in particolare le LDL, così come una diminuzione eccessiva delle HDL; anche l'ipertensione arteriosa non controllata correttamente nel tempo, il diabete mellito (che anzi sembra avere un peso maggiore degli altri fattori appena citati), il fumo di sigaretta e ultimo ma non ultimo per importanza lo stress cattivo sembrano aumentare il richio.
Poi uno stile di vita sedentario, alcune professioni come ad esempio quella degli autisti di autotreni, l'obesità e la sindrome delle apnee notturne, nonché l'aumento di omocisteina nel sangue sembrano avere un ruolo nell'aumentare
il rischio di infarto.
Forse a questo punto è il caso di ricordare che è bene, non solo dopo una certa età, controllare anche la funzionalità tiroidea.

L'infarto del miocardio, spesso specie nei pazienti anziani e/o diabetici, si presenta in maniera non molto tipica ma quando il dolore è diciamo "classico", di solito si presenta localizzato dietro lo sterno, al centro del petto con una sensazione di oppressione.
A volte il dolore si irradia alla spalla o si presenta più in basso come un dolore al centro dello stomaco.
Altre volte addirittura si parla di dolore ai polsi o alla mandibola.
I pazienti molto anziani e fragili possono essere semplicemente agitati o confusi.

Comunque, quando c'è il dubbio che si abbia un dolore di origine cardiaca è sempre bene avvisare immediatamente il proprio medico di Medicina Generale o lo Specialista di Fiducia che dopo le opportune considerazioni consiglierà se necessario un pronto intervento con dosaggio degli enzimi cardiaci, elettrocardiogramma e tutte le altre procedure che oggi fanno parte dell'approccio diagnostico e terapeutico migliore per il trattamento dell'infarto.
Ricordate che il tempo è un'importante alleato.
E' bene non essere attendisti e telefonare sempre e comunque in ogni caso rendere partecipi della situazione persone e personale qualificato che potrà consigliarvi adeguatamente.

Meglio una telefonata al 118 ed una troponina negativa che ......

lunedì 8 aprile 2013

Un post tratto da "X" sempre giovane

Oggi e sempre più nel futuro la salute passerà attraverso uno stato di benessere che avrà fra le esigenze più sentite quello di tenersi giovani.
Per cercare di "essere sempre giovane" ci vogliono molto più che la cura del corpo e la Medicina e anche se in questo Blog abbiamo più volte invitato a contribuire non solo economicamente ma cercando complessivamente di apportare un contributo al cambiamento di mentalità e anche se ci piace citare un aforisma:

"Giovinezza: un tesoro che si può avere a ogni età, anche da giovani"

 e cominciare dalla fine del post che vedete fotografato in basso,

"lo studio Medico" invita a cliccare sull'immagine sotto per affrontare sempre gli argomenti guradandoli da diversi angoli e da visuali nuove non ancora esplorate:

sabato 23 marzo 2013

Calcolare il colesterolo ldl...............

Clicca sull'immagine per leggere dal blog................

La Fragilità ......(tratto dal Blog Geriatria)


La fragilità si riferisce a una perdita di riserve fisiologiche che rende una persona incapace del tutto od in parte a far fronte alla situazione di disagio con perdita parziale o totale delle autonomie. Non esiste ancora una definizione univoca e sono molte le interpretazioni che vengono date al concetto di fragilità. La caratteristica comune della fragilità  comunque è quella di un quadro caratterizzato da debolezza,dynapenia, perdita di peso, distruzione muscolare (sarcopenia), intolleranza allo sforzo, cadute frequenti, immobilità, incontinenza e instabilità e scarso controllo efficace e risposta soddisfacente nelle malattie croniche.
Importante è ricordare che la scelta migliore è un approccio multidimensionale e  multisciplinare che valuti il soggetto singolo nella sua complessità di persona ed in particolare si cerchi di correggere gli squilibri tenendo conto di tutti i fattori in gioco.
L’esercizio fisico e la fisioterapia ed una dieta sana sono aiuti utili per prevenire o ridurre la fragilità. L’esercizio fisico può aiutare a ridurre il rischio di diventare fragili per i giovani e il rischio di ulteriore perdita funzionale per le persone anziane con perdite funzionali. Sempre più le ultime evidenze vanno in questa direzione. Gli anziani che praticano esercizio aerobico regolare (p. es., camminare, nuotare, correre) presentano una notevole riduzione della mortalità e hanno un declino funzionale ridotto in confronto a quelli che sono sedentari. L’allenamento consente inoltre di aumentare la massa ossea, mentre diminuisce il rischio di cadute e di fratture.
La dieta infine (magari studiata con l'aiuto di un Medico Nutrizionista in base alle patologie in atto, come ad esempio è il caso di soggetti con  grave insufficienza respiratoria o grave insufficienza renale) può prevenire o aiutare notevolmente e tenere sotto controllo il rischio di sviluppare disordini che contribuiscono alla fragilità.
Forse è bene ricordare che una integrazione con complessi multivitaminici specie nei cambi di stagione può essere utile anche nel paziente anziano.
E' fondamentale comprendere che una persona fragile ha scarsa riserva funzionale e necessita di assistenza e monitoraggio e magari di frequenti variazioni di terapia.  Se avete a casa un soggetto Fragile sentite sempre il parere del vostro medico di Medicina Generale o del Vostro Specialista Geriatria.



Questo Blog è a carattere divulgativo e non sostituisce in alcun modo la visita Medica e dello Specialista.

sabato 23 febbraio 2013

Tosse, naso chiuso, pochi decimi di febbre. Insomma i sintomi di stagione?. Ricordiamoci della vitamina C.


La maggior parte delle infezioni è causata da virus o batteri. Essi hanno molte differenze fra di loro ma forse una delle più importanti da conoscere dal punto di vista pratico è che i batteri rispondono agli antibiotici, mentre i virus no. I virus causano raffreddore, e parecchie tossi e bronchiti sono di origine virale. Il metodo per sapere se l'infezione è batterica e virale è eseguire esami laboratoristici.
Ultimamente si aggiunta una nuova arma: la procalcitonina..
Gli antibiotici andrebbero assunti solo dopo aver consultato il medico, che in ogni caso dopo aver effettuato una valutazione globale, che tenga conto anche dei fattori di rischio del singolo paziente, può prescriverli subito o ritenere di aspettare l'evoluzione della patologia.
Questo atteggiamento di attesa è dovuto ad un errore di percezione comune ed in molte situazione si verifica un eccesso di prescrizione medica.
Qualche volta gli antibiotici possono dare anche diarrea, nausea, vomito, prurito, eruzioni cutanee.
Ogni anno la resistenza agli antibiotici aumenta proprio perchè l'uso umano e sugli animali da allevamento è eccessivo e dunque i batteri alla lunga contrastano le armi che con la ricerca mettiamo a disposizione della scienza.
Meglio in prima linea usare antibiotici di largo impiego e ancora più corretto rinforzare le difese immunitarie magari mangiando molta frutta di stagione ricca di vit C.

venerdì 1 febbraio 2013

Cos'è il Monitoraggio pressorio delle 24 ore?

Torniamo sull'argomento.
Se volete conoscere qualche notizia in più sull'utilità di questo esame e farvi un idea delle possibili applicazioni pratiche che quest'arma può fornire al medico allora potete cliccare sull'immagine sotto




Adeguare la terapia antipertensiva alle esigenze dell'individuo tenendo conto dei molti fattori è alla fine il modo migliore per approcciarsi al problema.

 

sabato 5 gennaio 2013

La flora batterica intestinale

Se siete interessati a qualche notizia in più sulla disbiosi intestinale potete cliccare al link.
Pensate che andare dal vostro Medico o dallo Specialista di fiducia e riferire alcune problematiche non è sempre così naturale e molti sono restii a confidare i loro problemi di disbiosi, tuttavia sarebbe opportuno stabilire un colloquio senza stress emotivo e cercare di migliorare la situazione.